Pasquale Ninì Santoro è nato a Ferrandina nel 1933; scultore, pittore, incisore e ceramista, è uno dei protagonisti dell'astrattismo italiano. Vive e lavora a Roma dagli anni '50 dove si trasferisce per studiare medicina, studi poi abbandonati per seguire il suo percorso di artista. Vicino a Giulio Carlo Argan e a Giuseppe Ungaretti, alla fine degli anni '50 si trasferisce a Parigi dove frequenta l'Atelier 17 di Stanley William Hayter (Londra 1901 – Parigi 1988). Esperienza che, in quegli anni e in quel laboratorio internazionale, ha lasciato un segno “incisivo” nella vita e nella carriera dell'artista. Tornato a Roma, nel 1962 è fondatore, con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Uncini, del Gruppo Uno, che propone il superamento delle correnti informali con ricerche aperte e sistematiche sulle componenti linguistiche del fare arte. Sono anni di lavoro intenso che lo vedono impegnato in una ricerca formale sempre supportata da istanze sociali e politiche. Gli anni Settanta lo vedono a lavoro, a fianco di Carlo Bertelli, presso l'Istituto nazionale per la grafica istituito nel 1975. La sua ricerca evolve poi negli ultimi decenni del Novecento verso un'analisi che si arricchisce di note introspettive che riguardano le sue radici lucane e la sua vita personale. Nell'ambito della sua lunga carriera partecipa a numerose mostre internazionali: tra queste la Biennale di Venezia del '62, la VII Biennale d'Arte moderna di San Paolo del Brasile nel '63, l'International biennial exhibition of prints di Tokyo nel '64, e nel 1967 alla V Biennale di Parigi. In Italia prende parte a numerose esposizioni, tra queste sono significative quelle curate da Nello Ponente, Maurizio Calvesi, e Palma Bucarelli che inoltre gli commissiona nel 1967 la scultura La foresta pietrificata per la Galleria nazionale d'arte moderna. Nel 2011 riceve da Giorgio Napolitano il Premio nazionale “Presidente della Repubblica” per le arti. Nel 2013 diviene Accademico di San Luca.