Jack Clemente è nato a Novara il 4 settembre 1926 ed è scomparso a Milano il 16 luglio 1974. Trasferitosi a Parigi, dal 1952 si dedica alla pittura e la sua prima mostra è del 1953 muovendosi, all’inizio, fra l’astrazione lirica e l’informale. Nel 1958 conosce Carlo Cardazzo e Lucio Fontana e si avvicina allo Spazialismo. Con la Galleria del Cavallino di Venezia e Il Naviglio di Milano manterrà un rapporto privilegiato fin dagli anni ’60 iniziando a utilizzare materiali “altri” come la corda e la juta. Frequenti le mostre personali e collettive sia in Italia sia all’estero. Dal 1968 collabora con ORTF (Office de Radiodiffusion Télévision Française) e con la Rai e partecipa alla realizzazione di una serie di filmati sui protagonisti della pittura e della musica di quegli anni. È assistente di Jean-Christophe Averty nell’Emission Quatre Temps, un programma pomeridiano in cui i più importanti interpreti del tempo come Françoise Hardy, Jacques Dutronc, Johnny Halliday, Sylvie Vartan, cantano accompagnati da scenografie di Capogrossi, Sonia Delaunay, Wassily Kandinsky, Vasarely, David Hockney. Nel 1970, partecipa al film di Adrien Maben “Pink Floyd a Pompei”, girato nell’anfiteatro romano. Nel 1971 realizza il suo primo film come regista autonomo “Balla et le futurisme”, un documento ormai storico sulla vita e l’opera del protagonista del Futurismo e vince il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 1972 nella sezione documentari d’arte. L’anno successivo, sempre per la Televisione Francese in collaborazione con la Rai, realizza “La vita inimitabile” dedicato a Gabriele D’Annunzio mentre il suo ultimo film, “Rauschenberg e la Pop Art”, verrà ultimato dallo stesso Rauschenberg per l’aggravarsi della sua malattia. Sue opere sono conservate da collezionisti italiani e internazionali e in raccolte pubbliche di istituzioni come ad esempio la Tate Gallery di Londra, il Musèe d’Art Moderne e Contemporain di Strasburgo, il Museum of Contemporary Art di Sydney, la National Gallery of Zimbabwe, il Mart di Rovereto, le Gallerie d’Italia e la Collezione Boschi di Milano. Nel 2013 sono state organizzate due mostre a Milano dallo Studio Gariboldi e a Bergamo dalla Galleria d’Arte Bergamo. È stato pubblicato un catalogo a cura di Nicoletta Pallini Clemente e Francesco Tedeschi. Il suo film “Balla e il futurismo” è stato presentato in varie occasioni per le mostre dedicate a Giacomo Balla e ai Futuristi: al Grand Palais di Parigi; a Palazzo Reale a Milano; alla Fondazione Ferrero di Alba; alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, al Museo Bilotti, al MAXXI e Casa Balla a Roma. Il suo Archivio è conservato a Milano presso Nicoletta Pallini Clemente.
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