LUCA CRIPPA, TRA FANTASIA E SEGNO

Luca Crippa, all’anagrafe Luigi, é stato un vulcano in costante eruzione artistica che dal secondo dopoguerra, votandosi per tutta la vita al Surrealismo, ma senza limitarsi ad esso,
ha intrapreso quella che é stata una produzione febbrile ed estremamente profilica dell’opera d’arte, sia essa disegno, collage, scultura, opera polimaterica, oggetto di design o scenografia.

Nell’intero lavoro dell’artista è possibile rintracciare modi metafisici per i manichini/ominidi inseriti in atmosfere rarefatte di alcuni collage, di assemblage e di certi disegni, come anche l’influsso del polimaterismo futurista e dell’ironia dadaista. 

L’opera di Crippa conserva delle specificità tipicamente italiane che sono l’eleganza e la leggerezza, ma anche una sorta di trasognata vena nostalgica, oltre che straordinarie doti di
manualità artigiana. Nell’accumulo di Crippa non vi è polemica col mondo dell’oggetto né riferimento a nuovi miti e nuove icone, piuttosto la calda e rassicurante atmosfera della tradizione.

Ci aiuteranno a far luce nell’universo di Crippa i critici Domenico Cara e Dorian Cara, e il nipote dell’artista Luigi Crippa.